Come riconoscere uno stronzo a distanza

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Metodi infallibili per capire chi ci vuole fottere malamente senza ritegno, nell’amore, nel lavoro e nelle relazioni sociali, tecniche per liberarsene definitivamente e i modi per non attirare più stronzi

“Come diceva Zarathustra: nella vita, che tu cammini e ti muovi, o siedi e aspetti, prima o poi uno stronzo lo incontri.”

Paolo Rossi

Possiamo cercare di sforzarci di vedere il bene in tutto ciò che ci circonda, di capire il comportamento a volte malevolo del prossimo, studiare la storia che ha portato quell’individuo ad agire per mero egoismo, fare corsi di empatia, compassione, psicologia applicata sul disagio nella società moderna; possiamo credere fermamente che nessuno è cattivo e che il bene trionferà sempre, che non si cura il male con il male, che le persone possono essere salvate. Eppure è innegabile la presenza sulla Terra dei cosiddetti stronzi. Prima o poi capita a tutti di essere stronzi, fosse anche solo per un momento della nostra vita. Che poi nessuno debba essere etichettato a vita per il proprio comportamento, siamo tutti d’accordo, quindi sarebbe meglio dire che esistono persone che a volte si comportano da stronzi, più che degli stronzi in sé e per sé. Ma credo sia molto più di impatto chiamarli col nome che si meritano, con la consapevolezza che non si tratta di un’etichetta per la vita.

Come riconoscere uno stronzo

Che cos’è uno stronzo?

Definizione

Innanzitutto cerchiamo di capire che cos’è uno stronzo, cosa lo caratterizza. Non che esista una definizione precisa accettata dalla Crusca, ma sicuramente si può indicare un “campo” in cui rientra il pensiero comune su cosa è stronzo e cosa no. A leggere la Treccani, si trova questa definizione:
strónzo s. m. [dal longob. *strunz «sterco»]. – 1. Massa fecale solida di forma cilindrica. 2. (f. -a) Volgare epiteto ingiurioso, la cui connotazione offensiva si è andata via via riducendo con il tempo, fino a significare, genericamente, «persona inetta e incapace, o che comunque si comporta in modo criticabile»
Il Garzanti invece, oltre al solito significato di sterco, aggiunge:
persona odiosa, spregevole o stupida.

Insomma è un sentimento comune quello di considerare stronzo chi è odioso, spregevole, stupido ma anche infido e malvagio, aggiungerei. Eppure non è una definizione che rende giustizia agli stronzi, direi che essi sono molto di più. Sono persone che si sentono superiori rispetto agli altri, o almeno rispetto all’oggetto della loro stronzaggine. Si considerano immuni dalle rimostranze altrui. Eppure io non li assocerei agli arroganti, ai superbi, agli egoisti, agli egocentrici; ma nemmeno ai cattivi, ai malvagi, ai senza pietà. Sono tutti termini che hanno comunque una loro nobiltà. Lo stronzo no, di nobile non ha neanche l’appellativo che lo definisce. Al massimo può essere chiamato con un altro termine: bastardo. Che parimenti lo individua come si merita.

Caratteristiche dello stronzo

Ora che lo abbiamo, più o meno, definito; come si comporta uno stronzo?  Di solito non hanno il minimo riguardo dei sentimenti altrui e si muovono in modo da ottenere ciò che vogliono a ogni costo, senza remore di nessun tipo. Calpestano le emozioni di chi gli sta intorno senza preoccuparsi delle conseguenze e anche quando queste si palesano, se ne fregano altamente. Sembrano totalmente immuni al senso di colpa. Non sono solo egoisti, egocentrici ed opportunisti, sono di più: sono stronzi. Se vedono qualcuno che odiano che sta male, non si accontentano, ci mettono del loro per farlo soffrire ancora di più. Rubano le idee dei loro colleghi spacciandole per proprie. Sono capaci di cambiare maschera per mero opportunismo e ritornare gli stronzi di sempre appena hanno ottenuto ciò che vogliono. Hanno degli amici solo per convenienza e ci mettono un attimo a mandarli affanculo, a provarci con la loro ragazza o con il loro partner, o fregargli il biglietto vincente del gratta e vinci. Sono esseri meschini, viscidi, infidi e infimi. Sembrano affetti dalla patologia del disturbo antisociale di personalità. Ma sarebbe troppo facile dare la colpa del loro modo di essere a una patologia, è giusto che si prendano le responsabilità della loro stronzaggine.

Perché siamo attratti dagli stronzi?

L’insostenibile fascino dello stronzo

Nonostante ciò, continuiamo a farci fregare da questi esseri infimi. Continuiamo a fidarci di loro, ci sciogliamo di fronte alle loro lusinghe finendo per aprirgli il nostro cuore e permettere loro di farlo a pezzi. Ci apriamo una società insieme e poi malediciamo quel giorno quando il nostro caro socio è scappato in Messico con tutti i soldi della società e noi finiamo agli arresti domiciliari per truffa. Oppure ce li sposiamo e pochi anni dopo ci ritroviamo a dormire in macchina perché quella stronza ci ha portato via la casa, i figli e metà dello stipendio. Gli presentiamo la nostra nuova ragazza, li facciamo diventare amici e l’estate successiva ti ritrovi la pagina Facebook invasa dalle foto di loro due felici al mare.
Insomma, per quanto gli stronzi sembrino facilmente riconoscibili, finiamo sempre per farcelo mettere nel di dietro. Ma cosa ci attrae di loro?

“I grandi amori si annunciano in modo preciso. Appena la vedi dici: chi è questa stronza?”

Ennio Flaiano

Gli stronzi hanno un grande potere su chi ha passato gran parte della propria esistenza, soprattutto infanzia e adolescenza, a subire critiche, disprezzo e rifiuti. Che siano stati i genitori, i fratelli, le sorelle, le maestre, i professori o i compagni a scuola, poco importa. Desideravamo ardentemente ricevere attenzione da chi amavamo e ci siamo fatti trattare malamente. Quando, una volta adulti, incontriamo uno stronzo o una stronza, rimettiamo in pratica quegli stessi meccanismi ormai penetrati fino alla profondità dell’inconscio. Troviamo qualcuno che ci tratta male, ci disprezza, e noi facciamo di tutto per cercare la sua attenzione. Poveracci! Si tratta di una “missione” assolutamente impossibile. Lo stronzo ti “cagherà” esclusivamente per ottenere qualcosa da te; una volta raggiunto il proprio scopo, ti spingerà a calci nel fango, calpestandoti senza remore.

Invidia strontii

Un altro “potere” che gli stronzi hanno su molti, è quello di generare invidia. Ormai troppi sono coloro che vedono nello stronzo un esempio da imitare, da ammirare, di cui essere addirittura invidiosi. Spopolano i personaggi dei film che hanno il ruolo dell’infame, della bastarda, del carnefice, della carogna e via dicendo. Si invidiano perché sembrano dei vincenti, così distaccati da tutto e da tutti, immuni dal senso di colpa, dal parere altrui. Agiscono senza freni, senza timori di sorta, dedicandosi solo ai propri piaceri e bisogni. Non si piegano alle regole, alla morale, non si sottomettono a niente e a nessuno. Praticamente si invidiano per tutto quello che noi non riusciamo a fare. Proiettiamo su di loro i nostri desideri di essere dei vincenti e percepiamo di loro solo le caratteristiche “positive”, quelle che a noi mancano per realizzarci (o che crediamo necessarie per avere successo in questa società).

Ma dimentichiamo un aspetto fondamentale: che lo stronzo non è mai un vincente. Si tratta di persone profondamente sole, senza dei veri amici, che conoscono solo una modalità di approccio e la usano indistintamente con tutti: bambini, adulti, anziani, animali, piante. Sono vittime della loro stessa stronzaggine e più si creano terra bruciata intorno, più diventano stronzi.

Chi li invidia confonde quello che è sano amor proprio con l’essere dei bastardi: sono due cose profondamente diverse. Probabilmente se invidiamo uno stronzo è perché abbiamo bisogno di sviluppare del sano amor proprio.

Come riconoscere uno stronzo

Come riconoscerli e tenerli alla larga

Stronzo o non stronzo?

In realtà non c’è una vera tecnica. Non esiste un manuale con i profili psicologici degli stronzi da consultare. Non si trovano tabelle con i comportamenti inequivocabili dello stronzo. Sarebbe bello esistesse un bestiario con elencate le loro caratteristiche: i caratteri somatici, la dieta, l’habitat in cui vivono, come si riproducono. Come c’è per animali e piante. Perché uno stesso comportamento, identico, in una stessa situazione, può essere fatto con intenzioni completamente diverse. Posso dire quella parola che ti ferisce per farti crescere o per buttarti giù deliberatamente. Posso sembrare uno stronzo ai tuoi occhi solo perché non faccio quello che tu vuoi, non soddisfacendo così le tue brame di bambino viziato. Spesso affibbiamo l’appellativo di stronzo soltanto perché non vogliamo ammettere di essere noi nel torto. Non vogliamo vedere che i nostri bisogni non sono altro che delle bizze quindi diciamo a chi non le appaga che è uno stronzo. Le donne, solitamente, sono bravissime a dare degli stronzi agli uomini, spesso senza ragione (con la stessa leggerezza e superficialità con cui gli uomini danno delle troie alle donne). Ma allora, come fare per capire se abbiamo a che fare con uno stronzo o con i propri capricci?

“Lo sapevo, sono circondato da stronzi!”

Lord Casco in Balle Spaziali

L’unico vero infallibile metodo

Dato che non esiste nessuna formula, l’unico modo infallibile è quello di amarsi profondamente. Se uno si ama per ciò che è, anche se incontra uno stronzo, non gli permetterà certo di farsi trattare a pesci in faccia. Se ti ami, ti proteggi, automaticamente. Avere un’alta autostima, essere sicuri di sé, accettarsi, non dà nessun appiglio allo stronzo per ferirti. Qualsiasi cosa dica o faccia, non ti toccherà minimamente. Oppure ti farà giustamente reagire in modo da allontanarlo da te, una volta per tutte. Al tempo stesso, amarsi fa sì di farci capire quando diamo ascolto ai nostri veri bisogni o alle bizze del nostro bambino ferito. Se ti ami non senti la necessità di ferire gli altri, di usarli per i tuoi scopi meschini, semplicemente perché non hai nessuno scopo meschino!

Gli stronzi possono esercitare la loro natura esclusivamente con chi ha delle ferite irrisolte, dei punti scoperti che non vuol vedere, delle debolezze non integrate. Chi si ama, ama anche i propri difetti, li conosce, li accetta. Niente può veramente ferirlo, sicuramente non a lungo. Chi si ama non si fa sfruttare, difende la propria libertà con tutte le sue forze e soprattutto non ha bisogno di attrarre l’attenzione di nessuno: gli basta se stesso. Anche se, solitamente, chi si ama è circondato da amici genuini, magari pochi, ma veri e sinceri.

Concludendo

Non c’è, in realtà, molto altro da dire. Questa è l’unica cosa efficace che mi sento di consigliare, l’amare se stessi. Non solo ci rende immune agli stronzi, ma ci risolve un sacco di altri problemi, che non starò ad elencare qua, ma saranno affrontati in altri articoli. D’altronde è inevitabile avere a che fare con stronzi, non si possono scansare, né sterminare tutti. Visto che ci dobbiamo relazionare, facciamolo nel migliore dei modi, per noi ovviamente. E chissà che gli stronzi non servano proprio a quello: a imparare ad amarci profondamente. Con la loro stronzaggine ci spingono costantemente a metterci in discussione, sotto molti punti di vista. Ci spronano a tirare fuori quella sana “aggressività” di cui, magari, siamo carenti.

Nessun albero che ha radici profonde può essere sradicato dal vento. Questo, forse, è il ruolo degli stronzi: di spingere le nostre radici più in profondità. Si spiegherebbe la presenza di almeno uno stronzo in ogni gruppo di persone. E se non ne riesci a vedere neanche uno, beh, forse in quel caso lo stronzo sei tu.

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