Detox retreat: 7 giorni di digiuno per ripulirsi dalle tossine

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Sono anni che penso di fare un seria pulizia dell’intestino con un digiuno prolungato e magari delle tecniche mirate a eliminare le tossine. Da quando ho memoria ho sempre avuto la digestione delicata: pane, pasta, farine bianche in generale, latticini ad eccezione dei formaggi stagionati, alcol, caffeina sono tutti elementi che rallentano il mio sistema digerente e spesso creano sfoghi sulla mia pelle. Ma non solo: ho la tendenza a mangiare veloce, quindi a masticare poco e a ingoiare il cibo semi intero. E questo mi fa particolarmente male: pancia gonfia, aria, e via dicendo. È anche vero che a volte mangio qualcosa che di solito mi dà fastidio e magari in quel momento non mi fa niente. Insomma, pare non ci sia una regola e ho quindi deciso di ripulirmi approfonditamente per poi iniziare a mangiare in maniera sempre più sana, perché i detox non servono se uno non cura l’alimentazione nel quotidiano, giorno dopo giorno.

Una premessa è doverosa: non esiste la formula magica che risolve ogni problema. Per avere una salute forte in maniera costante occorre dedicarsi ogni giorno con impegno curando il nostro stile di vita, soprattutto l’alimentazione. Noi siamo quello che mangiamo. Per questo fare detox due volte l’anno e poi mangiare le peggio schifezze non serve a niente, anzi. I detox, però, possono essere degli ottimi punti di svolta per cambiare approccio con se stessi. Non sarà il detox in sé a cambiarti la salute, ma può aiutarti a sviluppare un modo diverso di relazionarti con la vita, più intimo e consapevole. Una volta che siamo tornati puliti e abbiamo assaporato questa magnifica sensazione, sarà più facile mantenersi tali e ricordarsi cosa voglia dire, in maniera chiara e pratica, così da poter puntare verso quella direzione. Questo, a mio avviso, è il vero senso di un detox.

La dieta alimentare

“Quando si inizia una dieta, la prima cosa che perdi è l’umore.”

Anonimo

Introduzione

Quando si tratta di mangiare, nei paesi civilizzati, si pensa principalmente al fattore gusto. Si sceglie il cibo per appagare il palato senza troppo dar peso al valore nutritivo di ciò che ingeriamo. Si ha la comune idea che i cibi salutari siano insapori: non c’è niente di più sbagliato! Innanzitutto, il gusto si può “allenare”. Più ci riempiamo la bocca di cibi molto conditi, super saporiti e pesanti, più i cibi naturali ci insoddisferanno. Per contro, più ci nutriamo di alimenti naturali e semplici, sempre meno saremo attratti da quelli artificiali, pieni di condimenti, salse e via dicendo. Infine, noi siamo ciò che mangiamo, letteralmente. Trasformiamo il cibo in parti del nostro corpo. Cosa ingeriamo dovrebbe essere quindi di vitale importanza per noi, al di là del gusto. La qualità degli alimenti e le loro capacità nutritive dovrebbero essere la nostra prima preoccupazione. Il come preparare un piatto salutare di modo che sia gustoso, dipende solo dalla nostra creatività.

Siamo ciò che mangiamo
Siamo ciò che mangiamo

La mia dieta

Come ho detto prima, il motivo per cui ho deciso di fare un detox è per ripulire e riequilibrare la mia digestione delicata. Non certo per perdere peso. Sono sempre stato fortunato a riguardo: oscillo fra i 60 e i 63 kg, anche se di solito il mio peso è stazionario sui 61. Poi ovviamente dipende dai momenti: stagione, umore, livello di stress e via dicendo.

Vegetarianesimo

Per quanto riguarda le mie abitudini alimentari. Sono diventato vegetariano nel febbraio 2003, seguendo un corso di meditazione. Sono rimasto tale per un po’ di anni, poi ho introdotto il pesce. Il mio non mangiare carne non è mai stato legato a un discorso di violenza contro gli animali (che sappiamo, è aberrante per come vengono trattati negli allevamenti intensivi, ma nel rispetto dell’animale, sia esso allevato o cacciato, l’uccisione per nutrirsi è sempre stata parte della cultura umana) quanto più a uno di salute. Sappiamo che la carne è ricca di tossine (anche quella biologica: l’animale, una volta ucciso, viene lasciato a frollare e durante questo processo sviluppa cadaverina), di ormoni, antibiotici e tante altre schifezze che sono costretti a ingerire (e che producono a causa dell’alto carico di stress a cui sono sottoposti).

Carne

Essendo l’intestino umano particolarmente lungo (più simile a quello degli erbivori), il processo di digestione della carne dura quindi molto di più rispetto a quello degli animali carnivori. Questo fa sì che noi assimiliamo tossine, ormoni, antibiotici e altre schifezze che invece, che so, un gatto smaltendo molto prima di noi non assimila, o se lo fa è in minima parte. Inoltre noi abbiamo una flora intestinale che la carne uccide e che occorrono fra i sei e i dodici mesi di totale assenza di carne nella dieta per farla riformare. Questa flora permette di assimilare maggiormente le proteine dai vegetali e i legumi. Ora, io non dico che tutti dovrebbero smettere di mangiare carne, sono per la libertà di scelta e credo che un uso moderato della carne non faccia male.

Buonsenso

Quando ho cominciato a fare “esperimenti” con i cibi, aiutato soprattutto dalle discipline olistiche, un medico cinese e una nutrizionista, sono arrivato alla seguente modalità alimentare: nel quotidiano evitare farine bianche (pane, pasta, pizza e via dicendo), latticini, alcol e zucchero bianco. Di solito mi cucino i miei pasti e cerco di variare fra riso integrale, miglio, farro, orzo, quinoa. Magari usare grano integrale meglio ancora i grani antichi. Ci abbino sempre molte verdure (l’ideale è mangiare almeno cinque porzioni fra frutta e verdura al giorno) cotte in padella con un filo d’olio e acqua. Qualche erba, qualche spezia. Dei semi. Si ottiene un comodo piatto unico abbastanza veloce da preparare, conoscendo le dovute tecniche.

A questo quotidiano ci sono delle eccezioni che, a parte la carne, dipendono dalla circostanza. Una cena con amici al ristorante; un compleanno o un matrimonio; un giorno difficile in cui ho bisogno di coccolarmi e via dicendo. Mantenere questo equilibrio fra una propria dieta base con apertura a sgarrare mi permette di avere delle fondamenta solide salutari senza rinunciare al piacere della socializzazione che il mangiare insieme agli altri comporta. Quando si tratta di cibo è difficile mettere tutti d’accordo allora preferisco essere flessibile per non rinunciare alla compagnia e alla condivisione che sono alla base del mangiare insieme agli altri.

Ananda Yoga and Detox center

“Il dottore del futuro non darà medicine, ma invece motiverà i suoi pazienti ad avere cura del proprio corpo, alla dieta, ed alla causa e prevenzione della malattia.”

Thomas Alva Edison
Piscina con acqua salata
Piscina con acqua salata

Il centro

Ananda Yoga & Detox center nasce a Koh Phangan, isola tropicale della Thailandia, nel 2006, su idea del greco Evangelos Syrigos, che dopo una vita di successo economico decide di dare una svolta dedicandosi al benessere proprio e degli altri. Apre così questo centro che si occupa di fornire yoga di qualità, meditazione, corsi per diventare insegnanti di yoga, ristorante biologico vegetariano e vegano, programmi di detox. Il centro è anche un resort con piscina con acqua salata e sauna alle erbe. Si trova fra Thong Sala e Srithanu, in una zona verde e tranquilla di fronte a un mare spettacolare. 

Programma detox

Ananda offre 3 programmi detox base: 3,5 giorni; 7,5 giorni o 11 giorni. Al normale programma si possono aggiungere i seguenti extra: anti-parassiti, anti-candida e la pulizia del fegato e della vescicola biliare (si possono aggiungere tutti e tre durante il detox). La differenza fra i 3 programmi base è data solo dalla lunghezza del detox; in quello da 11 giorni il periodo di digiuno è sempre di sette giorni, ma viene anticipato e seguito da due giorni di dieta pre e post digiuno. Per motivi personali la lunghezza del programma può variare (con me c’era un’americana che ha fatto 5 giorni, dato che sette non riusciva a causa di un impegno).

Preparazione

I giorni prima del digiuno (7-2 giorni prima di iniziare) è consigliato eliminare o ridurre le seguenti cose: alcol, medicinali, tabacco, caffeina, cioccolata, zucchero, miele, fruttosio, carboidrati raffinati (compreso riso bianco e farina bianca), dolcificanti artificiali, sale raffinato, piccante, conservanti, glutine, latticini, cibi fritti, carne e uova con ormoni e antibiotici, proteine isolate della soia. Si consiglia di bere 3-4 litri di acqua al giorno e di mangiare principalmente frutta e verdura cruda, con una piccola quantità di grani integrali, semi, noci.

Prodotti

Durante il digiuno si assumono solo liquidi e capsule di erbe. I liquidi sono: 5 shake giornalieri di buccia di semi di piantaggine e argilla di bentonite idrata, mescolati con acqua. Succo di carota; acqua di cocco; brodo di verdure; tutta l’acqua che uno vuole. Le capsule sono di due tipi: detossificanti e nutritive. Le prime sono un mix di erbe ayurvediche e occidentali, che hanno lo scopo di aiutare a eliminare le tossine e gli scarti presenti nell’intestino. Le seconde sono una miscela di erbe nutritive ricche di minerali, ferro, vitamine, aminoacidi essenziali, selenio, antiossidanti e molto altro.

Metodo

I liquidi, siano essi shake o altro, si assumono regolarmente ogni ora e mezzo circa, insieme a 6 capsule (tre di un tipo e tre di un altro) per 5 volte al giorno, iniziando alle 7.30 del mattino per finire alle 21. Il concetto è quello di avere sempre la pancia “piena” di qualcosa. Gli shake di argilla e buccia di semi di piantaggine (che gonfiano in acqua) servono per dare un qualcosa di pseudo solido allo stomaco (e anche all’intestino da espellere). Sono ricche di acqua quindi creano feci morbide e facili da eliminare. I succhi danno nutrienti come vitamine e minerali, oltre a soddisfare relativamente il senso del gusto. Le erbe hanno la duplice azione di pulire il colon e fornire i nutrienti al corpo. Due volte al giorno sono previsti due clisteri (auto somministrati) che permettono di pulire l’intestino.

Giornata tipo

La giornata inizia alle 7.30 con il primo shake di argilla e piantaggine.
Alle 9 si prendono sei capsule con l’acqua.
Ore 10.30 un altro shake e alle 10.45 primo clistere.
Alle 12 capsule con un succo di carota.
Ore 12.15 massaggio detossificante, full body ma con particolare riguardo al massaggio addominale Chi Nei Tsang.
Alle 13.30 un altro shake mentre alle 13.45 c’è la meditazione (tre volte alla settimana, opzionale).
Alle 14.30 apre la sauna (opzionale).
Ore 15 capsule con acqua di cocco.
Alle 15.30 la detox manager era disponibile per qualsiasi tipo di consulenza.
16.15 shake e alle 16.30 yoga (opzionale).
Alle 18 capsule con brodo.
Ore 19.15 shake e alle 19.30 secondo clistere.
Alle 21 ultime capsule della giornata e prima di andare a letto una capsula di probiotici.

Il mio detox

“Io sfido chiunque a dire quali sono i diritti di un cittadino, se non si include il controllo della sua propria dieta in relazione alla sua propria salute.”

Gilbert Keith Chesterton

Anamnesi e detox manager

Il giorno del check in al detox center non è ancora l’inizio del digiuno, ma si prende semplicemente posto (una camera privata con letto matrimoniale e bagno, abbastanza ampia, pulita e curata; un po’ buia, forse, ma con qualche euro in più si poteva prendere una stanza migliore al primo piano. Per quanto ci sono stato in stanza è andata bene così) e si ha il colloquio con la detox manager per decidere come impostare e personalizzare il programma in base alla condizione di salute e fisica del digiunante. Viene anche misurato il peso per poi confrontarlo con quello dell’ultimo giorno (c’è chi fa questi detox per dimagrire).

L'esterno della mia stanza
L’esterno della mia stanza

Io pesavo 58 kg, che per me è strano visto che di solito sono sui 61, ma si vede che il clima caldo del sud est asiatico mi ha fatto mangiare meno (come l’estate in Italia). Quando ho fatto il digiuno io la detox manager era Vasiliki Terzi, detta Villy, una bella donna del nord della Grecia. Devo dire che lei è stata sicuramente uno dei punti forti del detox: si tratta di una persona molto preparata, sicura di sé, empatica e decisamente attenta a seguire i partecipanti al detox. Gli ultimi giorni è stata sostituita da Ali Choi, statunitense di origine sud coreana. Anche Ali è una persona preparata, attenta e piacevole. 

Prima difficoltà

Il mio primo giorno di digiuno inizia alle 7.30 del mattino del 13 marzo 2020, con il primo shake, che va bevuto in fretta sennò si solidifica. Non ha sapore ma dà un senso di sazietà che aiuta a non sentire la fame. La prima difficoltà arriva alle 10.45 con il primo clistere di caffè (che è diluito in acqua: il caffè aiuta a pulire il fegato). I clisteri sono tutti auto-somministrati, dopo che ti viene fornita un’accurata spiegazione di come procedere. Ci sono comunque assistenti sempre pronti ad aiutarti se necessario.

Devo dire che ho avuto non poche difficoltà a inserire la cannula nel retto e fare in modo che il clistere fosse funzionale. La prima volta è stata è abbastanza un disastro, nel senso che se la cannula non è ben inserita, l’acqua esce senza neanche passare dal colon. Dopo diversi tentativi sono riuscito a trovare la posizione giusta, non senza soffrire. Il resto giorno procede bene, dato che ogni ora e mezzo c’è qualcosa da bere e i compagni di detox non mancano, il tempo passa piacevolmente, grazie anche alla piscina. Al secondo clistere arriva la seconda difficoltà, anche se va meglio del primo soprattutto grazie ai consigli di Villy, ma ancora la cannula mi crea una certa sofferenza fisica.

Il secondo giorno

Mi sveglio estremamente stanco. Ricordo di aver fatto dei sogni molto vividi ma che già al mattino non ricordavo più. Sembra che sia più facile entrare nella dimensione onirica a digiuno. Visto che non riesco a stare in piedi a causa della spossatezza, mi faccio mettere un po’ di sale (integrale dell’Himalaya) in uno shake e mi riprendo ritrovando l’energia necessaria per affrontare la giornata (che è comunque rilassante). Ho tempo di socializzare, leggere e scrivere fra un succo e uno shake. Non mi sento assetato e non bevo quasi mai al di fuori del programma (cosa che non solo si può fare, ma è consigliata); mi sento idratato e anche la pipì è chiara. I clisteri vanno meglio, comincio a prenderci un po’ di confidenza anche se la sensazione di dolore e bruciore durante l’inserimento ci sono sempre. Per i primi due giorni ciò che esce grazie al clistere è ancora il cibo “vecchio”.

Terzo giorno

Mi sveglio abbastanza energico ma durante la giornata mi sento sempre più stanco. Nonostante mi faccia mettere il sale in diversi shake, la situazione non migliora e allora decido di smettere con il sale e cerco di riposarmi. Anche l’umore è abbastanza negativo, penso spesso al cibo (sebbene non abbia fame) e non vedo l’ora che arrivi il prossimo succo. Dopo un po’ noto che la pelle mi si secca e ho sete: è stato sicuramente il sale. Grazie a una chiacchierata a distanza con un’amica riesco a uscire dal mio umore nero e riprendo un atteggiamento positivo e leggero. I clisteri vanno bene, ormai ho imparato come inserire la cannula alla prima senza soffrire. Dopo tre giorni di massaggi all’addome il dolore che mi causano è sempre lo stesso: devo prendere seriamente in considerazione di farmi fare un controllo e dei massaggi mirati.

Il quarto giorno è resuscitato

Anche stamani mi sveglio stanco ma decido di non prendere il sale ma di riposarmi stando sdraiato. Piano piano mi viene l’energia e ritorno relativamente attivo. Essendo il quarto giorno, inizio la pratica della pulizia della cistifellea e del fegato: succo di mela verde al mattino e alla sera, serve per ammorbidire i calcoli. Mi sento emotivamente bene e decido di partecipare alla lezione di yoga che, pur essendo leggera mi affatica. Partecipo anche alla meditazione ma sia questa che quella precedente non sono molto fruttuose: mi distraggo facilmente.

Sala di yoga e meditazione
Sala di yoga e meditazione

In generale credevo di avere una chiarezza mentale più acuta, come mi successe nel 2004 quando feci il primo digiuno di tre giorni solo a acqua. Invece faccio fatica a concentrarmi in generale, non riesco a scrivere e, avendo finito il libro, dato che alcuni partecipanti del detox hanno concluso e se ne sono andati, uso molto i social network per interagire con amici lontani. La sera mi sento particolarmente pieno di energia e vado a fare due passi al villaggio vicino con un amico.

Il quinto giorno

La notte precedente sono andato a letto tardi che l’”eccesso” di energia non mi faceva dormire. Mi sveglio ricordandomi un sogno particolare che ho fatto. Mi peso al mattino e sono 55,3 kg: mai stato così magro. La giornata scorre bene, il mio umore è molto solare e positivo, riesco a dedicarmi al mio articolo sul Myanmar, traduzione compresa e mi si forma una certa chiarezza sul mio futuro, o meglio sul mio approccio al futuro. Sono talmente gioioso che mi dimentico di prendere una dose di capsule, che recupero aggiungendo una capsula alle dosi successive.

La pulizia della cistifellea del fegato

Mi sveglio che mi sento pure meglio di ieri. Ormai sono entrato nella routine, il corpo e la mente si sono abituati, la fame è assente. I clisteri sono parte della giornata, li faccio volentieri e non ho più difficoltà o bruciore. Il programma è lo stesso dei giorni precedenti fino alle 16.30 (ultime capsule prese alle 15). Alle 18 inizia la vera pulizia di fegato e cistifellea con la prima dose di Epsom salt o sale inglese (sapore a dir poco schifoso). Faccio il clistere delle 19.30 e alle 20 di nuovo sale inglese. Verso le 21,30 passate il sale fa effetto e vado in bagno. Mi viene data la miscela di olio e lime da bere poi alle 22. La mischio bene prima e la bevo, poi mi sdraio subito sul fianco destro, secondo le indicazioni datemi. Sto fermo per una ventina di minuti ed effettivamente sento movimento nella zona fegato-cistifellea. Provo a dormire ma riesco solo a entrare in un dormiveglia molto agitato con un senso di nausea e pesantezza di stomaco.

Ultimo giorno

Mi sveglio verso le 2,30 di notte, cercando di gestire la nausea ma non ce la faccio e alle 2,45 vomito in bagno. Poco dopo inizia la diarrea indotta dal sale. Vado in bagno a intervalli regolari e vedo un sacco di calcoli verdi, che lentamente diminuiscono a ogni evacuazione. Alle 6 del mattino bevo un’altra dose di sale inglese e alle 8 prendo l’ultima, non senza uno sforzo notevole. Torno in bagno diverse volte e noto che i calcoli sono quasi spariti. Mi alzo per andare a fare il clistere delle 10.45 ma prima vado a pesarmi: 52,7 kg! Bevo una bustina di sali minerali per riprendermi e faccio il clistere. Alle 12 il programma riprende il corso originale: io sono totalmente senza energia e sto sdraiato o in acqua per la maggior parte del tempo. Verso il pomeriggio mi riprendo e mi dedico a socializzare con gli studenti del corso di yoga. La sera clistere d’aglio invece che di caffè (serve per eliminare i parassiti).

Pronti per una nuova vita

La mattina del giorno 1, come viene chiamato quello in cui si ricomincia a mangiare, inizia con l’ultimo clistere, di sola acqua. Poi assimilo dei probiotici, sia via bocca che tramite il colon con un’apposita siringa. Mi peso e sono 54 kg. Mi sento bene, la pelle è migliorata, più pulita di prima del digiuno (anche lo sfogo che avevo sul petto se n’è andato). Durante questi sette giorni ho sentito subito il senso del gusto cambiare. Quando bevevo acqua mi sembrava dolce, quando assimilavo dei succhi mi sembravano saporitissimi (si parla di un succo di carota, uno di mela verde, un brodo, insomma roba semplice). Verso le 10 finalmente il primo pasto: un semplice cocomero, che mi sembra la cosa più buona del mondo. Dopo una mezz’ora papaya con un po’ di yogurt, anch’essa buonissima. Mastico molto lentamente, gustandomi ogni boccone.

Primo pasto!
Primo pasto!

Per i prossimi sette giorni dovrò reintrodurre i cibi nella mia dieta quotidiana, lentamente. Si parte con frutta e verdura crudi o cotti al vapore, brodi, fibre (come semi di canapa, semi di lino, buccia di semi di piantaggine) preferendo i cibi alcalini per neutralizzare l’acidità dello stomaco, questo per due giorni. Il terzo e quarto si può introdurre riso integrale, quinoa, grano saraceno, miglio, amaranto, oli salutari come quello di oliva, di cocco o di avocado. Il quinto giorno si posso assumere proteine come tofu, tempeh, legumi ma anche pesce, carne, uova e latticini, meglio se biologici. Il sesto e il settimo si posso reintrodurre stimolanti come il caffè, spezie piccanti e carboidrati semplici. Ovviamente se uno è vegetariano o non mangia, per scelta o per necessità, certi alimenti li può tranquillamente evitare.

Secondo pasto
Secondo pasto

Conclusione

Sono passati 15 giorni ormai dal detox, e devo dire che sono molto soddisfatto. Sorprendentemente ho riniziato subito ad andare in bagno e, a parte i primi 3 giorni, in cui non sono stato molto bene a causa della difficoltà digestiva (che mi bloccava il diaframma rendendomi difficile meditare) e della poca energia, situazione che mi ha impossibilitato ad andare avanti nel darkroom retreat di cui potete leggere il mio resoconto qua, il mio approccio verso la nutrizione è ulteriormente cambiato. 

Traguardi

Innanzitutto riesco finalmente a mangiare lentamente, masticando bene e prendendomi i miei tempi. Considerando che io sono sempre stato vorace e che ingurgitare il cibo velocemente era il primo dei miei problemi, posso dire di aver raggiunto un buon traguardo. Secondo, evito di abbuffarmi e mangio sempre in modo moderato arrivando a un massimo di 80% di sazietà (come fanno i giapponesi di Okinawa, famosi per vivere più di cento anni in salute). Infine sento molto di più i sapori naturali e mi infastidiscono quelli artificiali. Non ho più mangiato merendine di sorta o cibi dolcificati (a parte quando mi sono dimenticato di dire a chi preparava i succhi di frutta naturali di non aggiungere zucchero: in quei casi sentivo subito l’eccesso di dolce che mi dava non poco fastidio) che per me è strano visto che sono sempre stato alla ricerca di cioccolata al latte e dolci vari. Non mi sento più attratto neanche dall’alcol, che ho sempre bevuto poco, ma adesso ancora meno.

Ho lentamente reintrodotto tutto nella mia dieta (a parte la carne, che non mangiavo neanche prima) e non ho avuto problemi digestivi (a parte i suddetti primi 3 giorni). L’aria in pancia che mi si soleva formare è diminuita moltissimo e la pelle sta benissimo (complice anche il sole della Thailandia). Sicuramente un’esperienza consigliata a tutti e magari da ripetere una volta l’anno o ogni tot anni, per ripulirsi bene da tutte le scorie che negli anni si depositano nell’intestino e nel fegato, ma soprattutto per approcciarsi all’alimentazione con un corpo “nuovo”, più propenso ai cibi salutari e naturali.

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