Durante il mio lungo soggiorno in Thailandia sono venuto in contatto con una realtà che ormai s’intesse radicalmente nel tessuto sociale thailandese, quella dei ladyboys. Si tratta di transessuali, uomini che sono nel processo del cambio di sesso. Processo che, spesso, non viene portato a compimento, ma rimane a metà. Si può a ragione sostenere che la Thailandia sia il paese con il più alto numero di transessuali e dove siano meglio accettati socialmente, sebbene a livello legale il governo non li riconosca e li discrimini non poco. Fatto sta che è facilissimo incontrarli nella vita quotidiana, nei negozi, nei supermercati, nelle fabbriche, negli uffici, nei locali; sia in grandi città che nelle campagne. Partecipano a concorsi di bellezza creati appositamente e appaiono spesso in televisione e al cinema. Ma la cosa più sorprendente è che sono spesso più belli delle donne!
Feci il mio primo viaggio in Thailandia nel 2014. All’epoca era ancora estremamente facile riconoscere un ladyboy da una donna, anche se molti uomini non se ne rendevano conto se non troppo tardi… Dopo esserci tornato a marzo del 2020 per 4 mesi, devo dire che il livello di bellezza è aumentato notevolmente. Non sono mai stato attratto dalla categoria, anche se non ho niente in contrario, e avevo avuto pochissime occasioni di conoscere personalmente un transessuale. Dopo aver passato quattro mesi a Koh Samui (e qualche settimana a Koh Phangan e Koh Tao), mi è capitato di conoscerne diversi e devo dire che si tratta di una categoria decisamente interessante, forse la più bistrattata di tutte.

Ladyboys
“La donna più bella che ho visto in Thailandia era un uomo”
Anonimo
Storia
Innanzitutto, il termine thailandese con cui sono chiamati i ladyboy è kathoey. Con esso si identifica, però, tutto il mondo gay maschile (dai transessuali ai gay che continuano a vestirsi e comportarsi da uomini). Per questo il termine inglese ladyboy si è diffuso nella penisola come identificativo della categoria transgender, anche perché kathoey veniva spesso usato in modo dispregiativo in quanto l’omosessualità era vista come una deviazione dalla norma se non addirittura una malattia (e in molti casi è vista ancora così). Loro, però, nella stragrande maggioranza dei casi, si riferiscono a se stessi come donne. Si sentono e vivono esattamente come esseri umani di sesso femminile e sono attratti quasi esclusivamente da uomini.
I primi ladyboy divennero popolari negli anni ‘80, grazie al cinema, anche se inizialmente venivano dipinti come esseri infelici e sofferenti a causa del karma negativo e spesso abbandonati dai loro partner eterosessuali. Negli anni ‘90, grazie al cinema indipendente, la figura del ladyboy venne valorizzata e proposta in versione benefica. Nel 2000 uscì un film, dal titolo di Iron Ladies, che parla in modo positivo ed entusiasta di una squadra di pallavolo composta da ladyboys, realmente esistita. La diffusione, in seguito, della cultura queer con i relativi spettacoli ha contribuito a renderli delle figure comuni se non addirittura familiari agli occhi dei thailandesi.
Vita sociale
Grazie alla diffusione e all’accettazione da parte della società thailandese, i ladyboys possono svolgere i più disparati lavori. Si incontrano facilmente nei negozi come commessi o nei supermercati, nei saloni di bellezza, nei centri massaggi, negli uffici e anche in fabbrica. Molti lavorano nei locali notturni facendo intrattenimento, altri in televisione o al cinema. Nonostante questo, molti si danno alla prostituzione perché la discriminazione è ancora presente, soprattutto dall’alto, infatti non troviamo transgender come funzionari di alto rango, medici, avvocati, scienziati o insegnanti nelle scuole e nei college statali. Né come dirigenti nel mondo aziendale. Insomma, le porte delle agenzie governative e delle grandi aziende sono ancora chiuse alle donne transgender.
I ladyboys hanno molti amici etero, soprattutto donne, ma non solo. Non sembrano ci siano grosse discriminazioni da un punto di vista di amicizia. Spesso si riuniscono fra di loro, affittando una casa o una stanza da condividere, viaggiano insieme o aprono un’attività in comune. Molte hanno dei fidanzati, siano essi thailandesi o stranieri e conducono una vita normalissima. Altri, un po’ più eccentrici, lavorano nei locali notturni, hanno una vita sessuale promiscua e sono spesso vittima dell’HIV.
Miss Tiffany’s Universe
Sebbene sia pieno di concorsi di bellezza dedicati ai ladyboys, Miss Tiffany’s Universe è sicuramente il più famoso e importante. Nato a Pattaya nel 1984, si tiene a maggio, una volta l’anno, e vede partecipare 100 candidate transgender. La vincitrice di Miss Tiffany’s Universe riceve un trofeo e una corona, una Honda Jazz, premi in denaro, gioielli e altri regali dagli sponsor. Oltre al vincitore assoluto, altri premi includono Miss Photogenic, Miss Sexy Star, Miss Congeniality e Miss Popular Vote. Miss Tiffany’s Universe è il rappresentante ufficiale della Thailandia presso Miss International Queen.

Come diventare transgender
Il processo per cambiare sesso in Thailandia, come in molti altri paesi, passa attraverso numerose fasi e necessita di vari prerequisiti. Innanzittutto, per sottoporsi alla chirurgia per il cambio di sesso, occorre avere almeno 18 anni (e se si è sotto i 20 occorre il consenso dei genitori). Ci deve essere una evidente e ufficialmente riconosciuta disforia di genere, certificata da uno psicologo o uno psichiatra. È necessario aver preso ormoni femminili almeno per un anno e infine, a due mesi dall’operazione, uno psichiatra deve confermare l’eligibilità al cambio di sesso.
Limiti legali
Non essendo riconosciuto un terzo sesso, né tantomeno il cambio di sesso, in Thailandia, chi si sottopone al processo non potrà cambiare i suoi dati sulla carta di identità, e chi riesce a farlo va incontro a grosse difficoltà burocratiche e legali. Innanzitutto, per cambiare i dati occorre aver fatto l’operazione completa, cosa a cui si sottopongono in pochi rispetto alla quantità di ladyboys thailandesi. Nel 2007, l’Assemblea nazionale thailandese ha discusso di consentire alle persone transgender di cambiare legalmente il loro nome dopo aver subito un’operazione di cambio di sesso.
Ai dipendenti governativi transgender da uomo a donna dopo l’operazione non è concesso il diritto di indossare uniformi femminili al lavoro e devono comunque svolgere il servizio militare. Casi specifici di disuguaglianza includono un ospedale che ha rifiutato di consentire a una donna transgender di rimanere nel reparto femminile, anche se aveva subito un intervento chirurgico di riassegnazione del sesso. La legge thailandese attualmente non riconosce i matrimoni omosessuali, le unioni civili o le unioni domestiche. Nonostante la mancanza di un riconoscimento legale formale, le coppie tailandesi dello stesso sesso tendono ad essere tollerate pubblicamente, specialmente nelle aree urbane come Bangkok, Phuket o Pattaya. Quindi, anche l’adozione a coppie gay, o in cui uno dei due è gay (quindi anche transessuali) non sono ammesse.
I ladyboys di oggi
Basandomi sulle persone che ho conosciuto in questo viaggio, devo dire che ho notato una certa differenza rispetto a sei anni fa. Molti dei giovani ladyboys di oggi, ovvero ragazze intorno ai 20 anni, si ritrovano un corpo femminile da invidia. Infatti, con il consenso dei genitori, già all’età di 8-10 anni iniziano a prendere ormoni femminili. Questo fa sì che, quando crescono, sviluppino quelle caratteristiche fisiche tipiche delle donne: assenza del pomo di Adamo, pochissimi peli, pelle morbida e liscia, un piccolo seno naturale, una voce effemminata, capelli lunghi, setosi e brillanti.
Il pene, che quasi tutte hanno perché l’operazione di cambio sesso è estremamente costosa e delicata, rimane piccolo e inutilizzato. Non ha erezione e rarissimamente eiacula (sempre in uno stato di riposo). Il sesso che praticano è, quindi, principalmente orale e anale. Del loro membro di solito se ne vergognano, lo coprono anche durante l’atto sessuale e non vogliono che venga toccato. Chiaramente ci sono quelli che, avendo iniziato il processo in età adulta, hanno tutte le funzionalità del caso e lo usano anche durante il sesso. Ma la tendenza è quella di iniziare il processo da piccoli e quindi non usarlo.
Il terzo sesso e l’evoluzione sessuale futura
“Nella vita non importa con chi vai, ma con chi vieni”
Anonimo

Sesso a consumo
Viviamo già da svariati decenni in una società in cui il sesso viene spesso vissuto a consumo, con i suoi svantaggi e benefici. Ormai chiunque, in quasi tutte le parti del mondo, può andare per strada la sera e pagare una prostituta oppure infilarsi in un centro massaggi di dubbia reputazione. Così come una ragazza può aprire Tinder o andare in discoteca e dopo un’ora ritrovarsi fra le lenzuola di uno sconosciuto. Vista la tendenza della società ad avere sempre meno tempo e sempre più fretta, a volere tutto e subito in modo semplice e senza complicazioni, anche la sessualità si sta adattando a questi standard. Ma si sa, sebbene la rivoluzione sessuale abbia facilitato gli approcci, avere a che fare con il sesso femminile continua a essere una sfida per l’uomo. Confronto che sempre meno maschi vogliono vivere, preferendo chiudersi in una vita da single basata sul sesso facile.
Ladyboys come donne perfette
Ci tengo a premettere che le seguenti sono mie considerazioni personali non avvalorate da nessuno studio specifico. Stiamo sperimentando sempre più casi di infertilità e sono tantissime le coppie che si avvalgono dei sistemi di cura offerti dalle cliniche specializzate. Inoltre, nel 2018 in Cina si è avuto il primo caso (conosciuto) di concepimento con manipolazione del DNA (link). Con l’evoluzione della genetica, verosimilmente nei prossimi decenni vedremo la procreazione come un atto esclusivamente fatto in laboratorio, in cui l’atto sessuale perderà la sua supremazia a favore di un più sicuro e controllato processo. Inoltre, grazie alle sperimentazioni sulle staminali, pare sarà possibile impiantare un utero nel corpo di un uomo.

Di fronte a tutto ciò, chi vorrà più prendersi la briga di spendere mesi della propria vita corteggiando una donna, con tutte le sue peculiarità? Quando si può avere un ladyboy che nella maggior parte dei casi è più bello della media delle donne, non ha il “problema” delle mestruazioni, non può inavvertitamente rimanere incinta e inoltre ha sempre voglia di scopare? Perché i ladyboys, in questo, mantengono la mentalità promiscua maschile; sono tendenzialmente sempre arrapati e pronti a fare sesso dopo cinque minuti che ci parli. Non solo, sono loro che ti cercano, ti corteggiano, ti desiderano. Ovviamente non sono tutti così e non è bene generalizzare, ma c’è una tendenza in questa direzione. In fin dei conti l’assetto cromosomico è quello maschile.
Un futuro incerto
Rispetto a qualche decennio fa, si riscontrano molti più casi di disforia di genere e di bisessualismo. Qualcuno potrebbe obiettare che prima che erano tenuti nascosti e oggi stanno finalmente uscendo allo scoperto, il che può essere vero. Fatto sta che l’umanità sta affrontando dei grossi cambiamenti anche rispetto alla sessualità, cercando nuove strade, risposte e nuove identità. Per i tradizionalisti è un male, per i progressisti un bene, fatto sta che è una delle sfide di questo millennio, volente o nolente. Sono sempre più le coppie che non vogliono che i propri figli abbiano un sesso definito fino a che non saranno loro a sceglierlo una volta adulti, fregandosene dei cromosomi. Che sia giusto o sbagliato è difficile dirlo. Quello a cui stiamo assistendo è la dissoluzione dei ruoli e dei valori che per secoli hanno plasmato la nostra società, portando a una confusione diffusa a livello mondiale. Questo si rispecchia nella difficoltà nel creare delle famiglie e nelle relazioni sociali, soprattutto con l’altro sesso, o gli altri sessi.
Il futuro, soprattutto grazie alla tecnologia che diventerà sempre più efficace e meno invasiva, vedrà il proliferare di nuovi generi sessuali, una diffusa promiscuità e un ulteriore allontanamento dalla famiglia tradizionale, tanto che i bambini verranno “creati” in laboratorio con manipolazione genetica. I ladyboys cavalcano, inconsapevolmente, l’onda di questo cambiamento che, sebbene sembri un racconto distopico, è già presente oggi, nelle nostre città, nei nostri paesi. Questa nascita di nuovi generi sessuali porterà a una fortissima crisi d’identità, soprattutto della donna, che si ritroverà in difficoltà sempre maggiore nel trovare un compagno e a crearsi un nuovo posto nella società, che sarà verosimilmente preso dai ladyboys.
Luce e ombra
A dispetto di tutto ciò, quello che guida veramente i cambiamenti, più che le scoperte tecnologiche e scientifiche, sono i sentimenti, come sostiene Patrick Dixon nel suo famoso “The Future of Almost Everything”. Quindi, sebbene il relazionarsi sessualmente con un ladyboy sia enormemente più facile rispetto a una donna, molti uomini continueranno a innamorarsi di donne e a cercare di creare un nucleo familiare “tradizionale”, anche se di stampo progressista (per fortuna). Ma soprattutto chi vive una vita improntata al business, al consumo, al capitale, apprezzerà i cambiamenti che si prospettano all’orizzonte, tornandogli utili nella sua ottica consumistica.
Conclusione
Non nego che anche io, per molti anni, ho avuto una visione della transessualità come qualcosa di innaturale e artificioso, che si rispecchiava nei lineamenti fisici di chi si sottoponeva a un cambio di sesso. Essendo entrato in contatto con diversi ladyboys, vedendoli per strada e nei negozi tutti i giorni, ho preso familiarità con questa realtà così particolare. Si tratta sicuramente della categoria più bistrattata, trattati peggio anche dei gay. Quante volte abbiamo offeso e riso di qualche personaggio famoso beccato mentre andava a trans.

Quante volte sono stati nominati come termine di paragone per la bassezza umana, quando tra l’altro sono tantissimi quelli che ci vanno, anche se lo fanno di nascosto, perché se ne vergognano. Conoscerli di persona è stato un privilegio che mi ha permesso di “fare pace” con una categoria difficile. Sono persone, esattamente come noi, che amano, odiano e sognano come tutti gli altri, che vivono un travaglio interiore che noi non possiamo comprendere. E, se le mie considerazioni sono corrette, godranno presto la loro “rivincita” diventando il sesso più ambito dagli uomini.
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