Perché i fricchettoni sono il male del mondo

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Chi di voi non ha mai sognato un mondo diverso, non governato dal capitalismo e dalle multinazionali, dove le persone possono vivere in pace, condividendo i loro beni con tutti, dove non ci sia uno stato dispotico che ti impone regole stupide col solo intento di tenerti sottomesso e manipolabile? Un mondo dove la libertà e la felicità siano il vero scopo di ogni essere umano, senza confini, proprietà privata, violenza, sfruttamento, classi sociali, dove le differenze sono un segno di ricchezza invece che di discriminazione, dove le religioni si rispettano l’un l’altre. Un mondo giusto, in definitiva. È ciò che voleva fare il movimento degli hippies, da noi chiamati figli dei fiori o fricchettoni. Gruppi misti di persone che sbandieravano la controcultura per contrastare quella fallimentare proposta dai vari governi. Un movimento dai nobili intenti, ma che negli anni si è decisamente perso per strada degenerando nella New Age, nello spiritualismo spicciolo e nell’assenza di moralità per finire a rinnegare completamente gli ideali iniziali.

Premesse: la Beat Generation

Alla fine della seconda guerra mondiale il mondo era scosso dalla incredibile violenza del conflitto, l’uso di ordigni di morte come la bomba atomica e la nuova politica “coloniale” americana e russa. Letterati statunitensi, già conosciutisi nel ‘44 nel Campus della Columbia University, si rincontravano una decina d’anni dopo a San Francisco. Si parla di Ginsberg, Huncke e Kerouac che insieme a Burroughs and Carr si dedicavano a scrivere romanzi in cui diffondevano la loro visione del mondo, fatta dal rifiuto dei valori narrativi tradizionali, dalla cerca spirituale, dall’approfondire la religione dei Nativi Americani e quelle orientali, dalla sperimentazione di droghe psichedeliche e dalla libertà sessuale.

Da sinistra Hal Chase, Jack Kerouac, Allen Ginsberg e William S. Burroughs. New York, 1944.
Da sinistra Hal Chase, Jack Kerouac, Allen Ginsberg e William S. Burroughs. New York, 1944.

Il nome Beat Generation fu coniato da Kerouac nel 1948 per definire il sottosuolo di giovani anticonformisti di New York. Il termine, mutuato dalla cultura afroamericana dell’epoca, viene arricchito di un nuovo significato che è quello multiplo di essere a tempo (on the beat), positivo (upbeat), in estasi (beatific).

Temi

I temi trattati e diffusi (oltre che sperimentati) dai suoi componenti erano la libertà sessuale, contro la repressione e il conformismo cristiano. Alcuni di questi autori erano bisessuali, omosessuali, orgiastici, promiscui o prediligevano i rapporti interrazziali. Oltre al sesso, si parlava molto di droghe a scopo sperimentale, ovvero per espandere la coscienza limitata e superarne i limiti. Le sostanze usate erano alcol, marijuana, morfina, ayahuasca, LSD, peyote. Il loro utilizzo aveva lo scopo di aumentare l’ispirazione e la creatività e venivano assunte anche durante raduni con colleghi.

La vena romantica era molto importante per questa corrente letteraria e l’autore di riferimento per eccellenza era William Blake. La musica jazz era un’altra componente fondamentale e molti autori, oltre a ispirarsi a jazzisti famosi come Billie Holiday, utilizzavano brani jazz per descrivere le proprie emozioni. Gli autori di riferimento erano i primi letterati americani come Thoreau, Waldo Emerson, Melville e Whitman. Infine, la poesia surrealista francese fu un’altra delle forme di ispirazione della Beat Generation. Ma questo movimento non si ferma alla letteratura: nel suo rifiuto del materialismo, si interessa alla spiritualità orientale, soprattutto al taoismo e al buddismo.

Burroughs, Ginsberg, Kerouac
Burroughs, Ginsberg, Kerouac
Riassunto

In conclusione, citando Ginsberg, i punti salienti della Beat Generation erano:

  1. rivoluzione sessuale e libertà sessuale, processo che ha portato alla emancipazione femminile e delle categorie oppresse, come i neri
  2. liberazione dalla censura
  3. liberalizzazione delle droghe
  4. evoluzione del rhythm’n’blues nel rock’n’roll come elevata forma di arte, con artisti come i Beatles, Bob Dylan, Janis Joplin
  5. la diffusione di una coscienza ecologica per la salvaguardia del pianeta
  6. opposizione all’industria militare e alla visione militare della società
  7. attenzione a una seconda religiosità che va di pari passo con l’idea di una società evoluta
  8. apprezzamento delle stranezze dell’individuo in contrapposizione alla disciplina
  9. rispetto per la terra, le sue creature e le popolazioni primitive

I Figli dei Fiori

“Mettete dei fiori nei vostri cannoni”

Anonimo
Il famoso episodio di un dimostrante che offre un fiore alla polizia durante una manifestazione contro la guerra del Vietnam, 1967
Il famoso episodio di un dimostrante che offre un fiore alla polizia durante una manifestazione contro la guerra del Vietnam, 1967

Hippies

Nato negli anni sessanta prendendo vari elementi della Beat Generation, il movimento hippie era formato principalmente da bianchi americani tra i 15 e i 25 anni, che si ergevano contro il conformismo americano post bellico. Hippie o hippy è un termine che si rifà a hip, parola presa dallo slang afroamericano che ha il significato di consapevole, sveglio. Appare per le prime volte nel cartone animato di Tad Dorgan del 1902 e poi nel 1904 nel romanzo di George Vere Hobart: “Jim Hickey, A Story of the One-Night Stands” in bocca a un personaggio di colore. I primi hippies lo utilizzavano con l’accezione di colui che è “nel sapere” (in the know), che è cool, contrapposto a chi invece è quadrato (square), ovvero uniformato, vecchio stile.

Folk Guerrilla, Tokyo 1969
Folk Guerrilla, Tokyo 1969

Nel 1965 gli hippies erano un movimento affermato socialmente e ampiamente diffuso non solo in America del nord, ma anche in Europa, Australia, Brasile, Canada, Nuova Zelanda, Giappone, Messico. I Beatles vennero influenzati dal movimento, così come tantissime altre band musicali e non, che a loro volta re-influenzarono l’America. Tramite il rock, il blues, la musica folk e quella psichedelica; ma anche la letteratura, il teatro, le arti visive, il cinema, la moda il movimento propagava le sue idee e stili di vita. Attaccavano i valori della classe media, le istituzioni, le armi nucleari, la guerra del Vietnam abbracciando elementi della spiritualità orientale, il sesso libero, vegetarianesimo, ecologia, droghe psichedeliche per l’espansione della coscienza e la vita in comunità.

Il primo periodo

Il primo periodo hippie, che va dal ‘58 al ‘66, vede singoli individui che si riuniscono in gruppi, comunità e simili e organizzano eventi, distribuiscono droghe, creano vestiti “da hippie” e diffondono arte, sesso libero, spettacoli di teatro in strada, concerti e quant’altro. Dei tipi, soprannominati gli Allegri Burloni (Merry Pranksters) prendono un bus (chiamandolo Furthur) e fanno il giro dell’america filmando il tutto, distribuendo droghe e la cultura hippie, creando un documentario prezioso. Nell’estate del ‘65 nasce la Red Dog Experience, che promuoveva artisti in ambito folk e rock psichedelico creando spettacoli in cui, anche grazie alle droghe, la separazione fra musicisti e pubblico tendeva a sparire. Owsley Stanley produceva LSD, elemento fondamentale nella Red Dog Experience.

Furthur bus dei Merry Prankers
Furthur bus dei Merry Prankers

Il 6 ottobre del ‘66 gli USA dichiarano illegale la produzione, il possesso e l’uso dell’LSD. Proteste si scatenano in tutto il paese per opporsi a questa legge, che di fatto non ha rallentato il suo uso. A causa di alcuni cittadini infastiditi, viene istituito un coprifuoco lungo la Sunset Strip di West Hollywood dalle 22, per limitare il traffico generato da questi giovani hippie. Si scatenano subito proteste in cui interviene la polizia e personaggi famosi quali Jack Nicholson e Peter Fonda vi partecipano, finendo arrestati. Film e canzoni raccontano la storia di queste proteste.

Summer of love

Nel ‘67 Michael Bowen organizza tutta una serie di eventi chiamati Human Be-in al Golden Gate Park di San Francisco. Personaggi come Lou Reed, Edie Sedgwick, Scott McKenzie, i Grateful Dead, Janis Joplin (con la band Big Brother and the Holding Company) vi partecipano e la rivisitazione di McKenzie della canzone San Francisco, in cui si dice di indossare fiori nei capelli quando si va a San Francisco, diventa hit del momento, tanto che spinge gente da tutti gli USA ad andare in città portando fiori e distribuendoli a tutti (da lì il nome: Flower Children, Figli dei Fiori).

Summer of Love, San Francisco, 1967
Summer of love, San Francisco 1967

Con l’arrivo dell’estate, San Francisco non è più capace di ospitare questo flusso costante di persone, che sono costrette a vivere per strada, spacciando droga, mendicando, cadendo nell’abuso delle sostanze stupefacenti, ammalandosi e diffondendo malattie, cadendo nella malnutrizione, nel crimine, nella violenza. Viene ufficialmente dichiarata la morte del movimento hippie dai The Diggers, e viene fatto un rito in cui viene sepolta un’effige hippie nel parco Panhandle.

Secondo periodo

Tra il ‘67 e il ‘69 assistiamo a una seconda fase, caratterizzata dalla nascita di marchi hippie, non solo per i vestiti, ma anche nella musica, arte, film, letteratura. Questa vera e propria moda viene abbracciata dalla generazione detta dei Baby Boomers, ovvero nati fra il 1946 e il ‘64, individui che non avevano una relazione con gli hippie della prima era, che si erano ritirati a vivere in comunità di stampo tribale. È in questo periodo che vengono fuori i primi film sul movimento hippie, che sfruttano il suo successo e sono pieni di stereotipi, basti pensare al musical Hair, che uscì nel ‘67. Nascono i primi sotto-movimenti politicizzati (mentre gli hippie erano apolitici) che organizzano manifestazioni e azioni contro il governo e l’apparato militare.

Il musical Hair, 1967
Il musical Hair, 1967

È così che viene coniato il termine, in USA e UK, di Nuova Sinistra, per indicare tutti quei movimenti volti a ottenere pari diritti per gli omosessuali, le donne, i disabili, legalizzare le droghe e l’aborto (per differenziarli dalla sinistra marxiana, interessata principalmente alla lotta di classe). Ad aprile del ‘69, l’università di Berkeley in California demolisce edifici per 11000 metri quadri con l’idea di costruire campi da giochi e parcheggi. Siccome i lavori ritardavano, un nutrito gruppo di hippies pianta fiori nel terreno trasformandolo in un parco. Quando Reagan ordina di distruggerlo, questo viene occupato per due settimane e gli hippies di tutta Berkeley vanno a piantare fiori in ogni angolo della città, sotto il motto di Flower Power.

Piantando fiori a San Francisco, 1969
Piantando fiori a San Francisco, 1969

Woodstock

Ad agosto nel ‘69 viene organizzato l’evento che sarà l’icona più famosa del movimento hippie: Woodstock Music and Art Fair, a Bethel, New York. Mezzo milione di persone si sono radunate per ascoltare band come Joan Baez, Janis Joplin, Canned Heat, The Grateful Dead, Creedence Clearwater Revival, Nash and Young, Carlos Santana, The Who, Sly and the family stone, Jefferson Airplane and Jimi Hendrix. Simili festival e concerti hippie furono organizzati in altre parti degli USA e del mondo, diffondendo ulteriormente la cultura hippie.

Woodstock 1969
Woodstock, 1969
Woodstock, 1969
Woodstock, 1969

A dicembre dello stesso anno viene organizzato un altro concerto, The Altamont Free Concert, in California, a cui hanno partecipato 300000 persone con gruppi come The Rolling Stones. Proprio mentre questi si esibivano, un ragazzo appena diciottenne viene ucciso a coltellate dalla security dopo che aveva estratto una pistola e l’aveva puntata verso il palco. Questo evento sconvolge il mondo e segna il declino della cultura hippie.

Woodstock, 1969
Woodstock, 1969

L’ultima era: 1970 – presente

Altri eventi scuotono la comunità, come gli omicidi fatti da Charlie Manson (che si spacciava per hippie) e la sua famiglia nel ‘69 e la sparatoria nel 1970 contro gli studenti della Jackson State University e quelli della Kent State University che protestavano contro i bombardamenti in Cambogia. Nel ‘73 il governo americano ritira l’esercito dal Vietnam, segnando la prima vera sconfitta degli USA, sotto la pressione di manifestazioni contro la guerra fatte in USA e in tutto il mondo.

Poco dopo, però, a causa del bicentenario degli Stati Uniti, un nuovo movimento patriottico toglie forza a quello di pace hippie. In UK gli skinheads attaccano più volte i figli dei fiori. La nascita del punk e di altri generi musicali, che si evolvono dall’Acid rock, come il prog rock, l’heavy metal, la disco tolgono lentamente importanza alla corrente hippie. Così, alla fine degli anni ‘70, molti di questi sopravvissuti abbracciano la nascente New Age. Non si può negare che esistano ancora degli hippie, sparsi per tutto il mondo, anche se il fenomeno non è paragonabile a quello degli anni d’oro.

Caratteristiche della controcultura hippie

Molti degli ideali della controcultura li abbiamo già accennati, ma li affrontiamo di nuovo in maniera più approfondita.

Felicità

A differenza della Beat Generation, spesso cinica, negativa e fredda, il movimento hippie punta alla ricerca della felicità individuale e collettiva con ogni mezzo, scardinando le sovrastrutture e convenzioni imposte dalla società occidentale. Nuovi significati dell’esistenza vengono coniati e perseguiti, basati su altruismo, misticismo, onestà, gioia e non violenza.

Woodstock, 1969, un ragazzo salta su una balla di fieno
Woodstock, 1969, un ragazzo salta su una balla di fieno
Arte e moda

Grazie all’uso delle sostanze psichedeliche, l’arte subisce un grosso cambiamento in direzione di forme e colori vivaci e appariscenti. Un esempio è l’arte sviluppatasi a San Francisco: colori riccamente saturi in evidente contrasto, caratteri elaboratamente decorati, composizione fortemente simmetrica, elementi collage, distorsioni simili alla gomma e bizzarra iconografia sono tutti tratti distintivi dello stile psichedelico dei poster di San Francisco, che diventano subito ispirazione per molte copertine di album musicali. Spettacoli di luci psichedeliche durante i concerti rock, usando nuove tecniche e sperimentazioni, è un’altra delle tecniche che si sviluppano in quel periodo, così come ispirarsi a forme di arte primitiva e tribale.

Maggiolino Volkswagen dipinto in stile hippie
Maggiolino Volkswagen dipinto in stile hippie

I vestiti erano spesso uguali per uomini e donne (jeans, mocassini, sandali o piedi scalzi), capelli lunghi per ambo i sessi; a volte barba per gli uomini. Donne senza trucco o quasi, spesso non indossavano il reggiseno. Il vestiario era tutto molto colorato e particolare, come i pantaloni a campana, spesso ispirato a culture diverse come quella tribale dei nativi americani, quella africana, indiana o di altre zone del mondo. Lo stesso valeva per accessori come collane, braccialetti, bandane e via dicendo, molti dei quali fatti a mano o provenienti da altre culture. Spesso si producevano gli abiti da soli, usando la tecnica della tintura a riserva. Anche case, caravan o auto erano spesso decorate con temi psichedelici.

Maglietta fatta con la tecnica della tintura a riserva
Maglietta fatta con la tecnica della tintura a riserva
Sesso

Per opporsi al puritanesimo americano, gli hippie si sono dedicati all’esplorazione sessuale, favorita dall’uso di sostanze stupefacenti che aiutavano a perdere i freni inibitori. Promiscuità, orge, omosessualità, sesso di gruppo, sesso in pubblico, poliamore e relazioni aperte erano molto diffuse. Non mancavano però anche i rapporti eterosessuali e monogami. Il senso era quello di superare la monogamia convenzionale che spingeva gli uomini a sposarsi, fare figli e vivere in una scatola rigida per il resto della loro vita. Tramite l’amore libero si espandeva questa capacità di amore a tutti, non solo al proprio partner, eliminando ogni forma di gelosia. C’è anche chi ha esplorato l’aspetto spirituale del sesso, soprattutto con il tantra.

Copertina della rivista indipendente Oz, n. 28, che, essendo destinata ai ragazzi, fece non poco scandalo
Copertina della rivista indipendente Oz, n. 28, che, essendo destinata ai ragazzi, fece non poco scandalo
Viaggi

Una caratteristica fondamentale del hippie era quella di essere sempre in viaggio. Muoversi da un posto a un altro ti dava la possibilità di essere sempre sulla cresta dell’onda, di non perderti neanche un evento. I confini e le dogane non esistevano per loro e gli hippies si ospitavano a vicenda liberamente. Molti avevano convertito dei caravan, bus scolastici, rimorchi di camion in abitazioni semoventi, con cui giravano il mondo. Avevano sempre una borsa con dei vestiti di ricambio, pronti a partire per la prossima avventura. Se il luogo in cui erano non li soddisfaceva più, magari a causa di un cambio di energia o di vibrazioni, essi si mettevano in strada facendo autostop e spostandosi verso la prossima meta.

The Hippie Trail
The Hippie Trail

Dal ‘69 molti si sono messi in viaggio attraverso quello che veniva chiamato Hippie Trail. Si trattava di una specie di pellegrinaggio in India, fatto tutto via terra o nave, con pochi soldi in tasca. In qualche modo raggiungevano Atene, da qui si imbarcavano per Istanbul e procedevano via terra (bus, treno o autostop) attraverso l’Iran, l’Afghanistan, il Pakistan fino ad arrivare in India. Una volta là, la giravano in lungo e in largo ma spesso si concentravano a Goa e Kovalam. Alcuni proseguivano fino in Nepal, a Kathmandu, rilassandosi per i dintorni di un luogo chiamato Freak Street (tutt’ora esistente).

Spiritualità e religione

Gli hippie rifiutavano con veemenza le religioni istituzionalizzate a favore di una spiritualità individuale basata sull’esperienza. Buddismo, induismo e sufismo erano maggiormente apprezzati per la loro assenza di dogmi e l’impronta meditativa ed esperienziale a discapito del ritualismo. Alcuni abbracciarono il neo-paganesimo, tipo la Wicca. Altri si dedicarono all’occultismo, avendo per figure ispiratrici personaggi come Aleister Crowley (icona di molte band rock degli anni 60-70-80). Negli anni ‘60 l’interesse per l’induismo e lo yoga raggiunse il suo massimo, che portò alla fondazione di scuole neo-induiste pensate esclusivamente per gli occidentali.

I Beatles a Rishikesh, India, con le loro mogli e il maestro Maharishi Mahesh Yogi, 1968
I Beatles a Rishikesh, India, con le loro mogli e il maestro Maharishi Mahesh Yogi, 1968
Politica

Secondo lo storico Ronald Creagh, il movimento hippie si può definire come l’ultimo spettacolare tentativo del socialismo utopico. La caratteristica principale degli hippies era che non volevano riformare la società attraverso la rivoluzione politica, premendo il governo per ottenere riforme, ma attraverso la creazione di una contro-società basata sul socialismo con forme più o meno libertarie, in mezzo alla società convenzionale. Il simbolo della pace fu ideato in UK per la campagna sul disarmo nucleare e fu adottato anche in USA nelle manifestazioni contro la guerra del Vietnam. Gli hippie erano principalmente pacifisti e partecipavano in manifestazioni politiche non violente di vario tipo.

Proteste contro la guerra nel Vietnam
Proteste contro la guerra nel Vietnam

Si dedicarono anche a diffondere notizie sulla storia del Vietnam, si rifiutarono di entrare nell’esercito e cercavano in ogni modo di aprire gli occhi ai connazionali sulla realtà dei fatti. Fra le cose che hanno perpetrato si nota il movimento di ritorno alla terra, l’uso di energia sostenibile, la fondazione di cooperative di aziende, stampa libera e la coltura biologica. Alcune attività, come i famosi The Diggers di San Francisco, aprirono negozi gratuiti di cibo, droghe, vestiti, regalavano soldi, organizzavano concerti gratuiti e producevano opere d’arte politicamente impegnate.

Droghe

Ispirandosi alla Beat Generation, gli hippies consumavano marijuana, considerandola benigna e piacevole. Hanno poi allargato gli interessi alle droghe psichedeliche come LSD, Ayahuasca, peyote, funghi e DMT, spesso rinunciando all’uso di alcol. Il senso dell’utilizzo degli psichedelici era quello di espandere la coscienza e curare alcune patologie psicologiche, fare esperienze spirituali e religiose, esplorare il subconscio. Droghe come cocaina, anfetamine ed eroina, sebbene saltuariamente usate da qualcuno, venivano disdegnate e considerate pericolose, anche da chi le usava. 

Woodstock, 1969
Woodstock, 1969

Conseguenze del movimento hippie

Tutt’oggi possiamo apprezzare le conseguenze del movimento hippie. Se ci sono coppie non sposate, che magari girano il mondo e non sono aspramente criticate dalla società, è grazie alla controcultura hippie. Lo stesso è per i traguardi sui diritti delle donne e le pari opportunità, i diritti degli omosessuali, dei transgender e su tutte quelle realtà riguardanti una sessualità non convenzionale. La tolleranza religiosa ha guadagnato molta attenzione. Cooperative aziendali e varie forme di comunità, sono molto più accettate oggigiorno.

Lo stesso vale per l’attenzione all’ambiente, al cibo biologico e sano, alla coltura biologica e biodinamica, alle energie rinnovabili. Anche la moda casual e multietnica, fuori dalle convenzioni, è appannaggio della cultura hippie, così come il nudismo e l’accettazione della nudità in generale. Abbiamo già visto l’eredità lasciate alla musica. Altre curiosità sono l’oroscopo: se oggi lo troviamo su tutte le riviste e giornali, TV e siti web è grazie (o per colpa) degli hippies, così come il gioco del frisbee

New Age

La New Age si pone come l’erede della controcultura hippie, dando però maggiore rilevanza all’aspetto spirituale. Si considera, infatti, come movimento di rinascita dell’esoterismo occidentale, riprendendo elementi dell’occultismo del XVIII e XIX secolo, soprattutto i lavori di Emanuel Swedenborg e Franz Mesmer e le idee della massoneria, spiritualismo, il Nuovo Pensiero e la Teosofia. Oltre a queste molti membri del movimento hanno abbracciato la religione degli UFO, nata negli anni ‘50, e i Movimenti del Potenziale Umano (HPM) secondo i quali ogni essere umano ha un potenziale straordinario che giace non sfruttato e che può essere sbloccato tramite specifici esercizi e tecniche.

L'Era dell'Acquario
L’Era dell’Acquario
Credenze

Da un punto di vista di credenze, la New Age abbraccia quella in un Dio olistico, che permea tutto l’universo, essere umano compreso. Viene data molta importanza al (termine mutuato dall’induismo) ma anche a entità spirituali chiamate angeli, maestri o guide, con il quale gli uomini possono comunicare, soprattutto attraverso la canalizzazione. La New Age persegue l’uso della medicina olistica, alternativa o complementare, con l’idea che la medicina occidentale è limitata e dovrebbe collaborare con la visione olistica e spirituale per trattare i malesseri dell’essere umano in modo più profondo ed efficace.

Inoltre sostiene la visione della storia dell’umanità divisa in ere e che, dopo un’età dell’oro in cui lo sviluppo spirituale, tecnologico e morale era al massimo, si sono susseguite ere di maggior decadenza fino ad arrivare a quella massima, dopo la quale si può solo ricominciare con una nuova epoca d’oro, l’età dell’Acquario (da qui il nome New Age, Nuova Era).

Tipico simbolo New Age
Tipico simbolo New Age

Gli storici delle religioni studiano ancora attivamente questo movimento senza riuscire a trovare una definizione, dato che racchiude tutta una quantità di persone estremamente diverse fra di loro, sia per le credenze, le pratiche, la morale; ci sono vegani estremi, crudisti, fruttariani ma anche onnivori; neo-pagani, occultisti, spiritualisti ma anche atei e scientisti; insegnanti di yoga, meditazione, operatori olistici ma anche praticanti della Wicca. Insomma, si tratta di un calderone immenso in cui la maggior parte dei membri neanche si definisce come seguace della New Age, tanto per dire. Alcuni addirittura sostengono che sia morta anni fa.

I fricchettoni oggi

Il movimento hippy è una reazione di tipo dionisiaco, ma molto naïf e sterile. Lo stile di vita hippy è veramente un fenomeno piccolo-borghese.

Jim Morrison

Esistono ancora?

Una vecchia canzone italiana recitava: “I figliol di troia ‘un moian mai”. Lo stesso potremmo dirlo per gli hippie. Troverai sempre uno o più fricchettoni durante uno dei tuoi viaggi. Sempre. Gente con i capelli lunghi o con i dreadlock (che qualcuno erroneamente chiama rasta), tatuaggi, vestiti come nel musical Jesus Christ Superstar oppure mezzi nudi, che fanno autostop con i cani, che chiedono l’elemosina per continuare il viaggio o comprarsi la marijuana, che fanno surf con tavole aerografate. Molti praticano yoga e meditazione, sono vegetariani o vegani, eseguono terapie olistiche e hanno relazioni aperte. Camminano scalzi, guidano le moto senza casco e si sentono i padroni del mondo. La maggior parte va a finire in qualche posto nel sud est asiatico o in India, altri in sud america, dove con poche lire possono vivere una vita da nababbi.

Gli hippies oggi

Perché questo sono i fricchettoni oggi: un branco di ipocriti. Sicuramente non tutti, ma la maggior parte. Si vestono seguendo una moda, esattamente come molte persone comuni. I loro vestiti sono spesso di marca, un brand per hippie, ma sempre griffati. Si fanno i dreadlock solo per motivi di immagine, nessuno di loro abbraccia la religione rastafari. Sono vegani perché così possono sentirsi superiori agli altri e criticarli, e finire a mangiare in ristoranti costosi ma cool, dove lo stesso identico piatto in un ristorante normale costa tre volte meno. Praticano medicina alternativa ma se ti presenti durante la pandemia da coronavirus non ti stringono la mano; poi ti invitano sulla loro moto in cui devi stare a contatto fisico e ti chiedi che senso abbia avuto non averti dato la mano.

Hippies moderni
Hippies moderni

Ipocrisia

Credono nelle teorie complottiste per cui il 5G è la causa del COVID-19 ma si lamentano che internet non funziona e non vedono l’ora che esca il vaccino. Rinnegano la società occidentale e poi vanno a vivere su un’isola tropicale del sud est asiatico in un appartamento figo, fumando marijuana, facendo sesso libero (con persone locali e turisti), ubriacandosi, facendo surf, andando in giro seminudi: ovvero esportando tutti gli stereotipi dell’occidentale e trapiantandoli in Asia, senza il minimo rispetto della cultura locale. Scelgono questi luoghi per il clima tropicale, perché le regole sono molto più blande, soprattutto se hai i soldi per corrompere la polizia, il che permette loro di comportarsi come non potrebbero mai fare nei loro paesi. Di fatto, frequentano principalmente stranieri e non persone del luogo. Fateci caso: quanti indiani hippies avete mai conosciuto? O thailandesi? O vietnamiti? O burmesi? O indonesiani? E quanti, invece, occidentali?

Fricchettoni e surf

Un elemento in comune a molti fricchettoni è il surf. Non a caso esplode in USA negli anni ‘60, in concomitanza con la controcultura hippie. Ad oggi è un’industria multimiliardaria in termini di vestiti, attrezzatura, tavole, etc. Furono gli hippie i primi a decorare le tavole da surf in modo personalizzato, con temi tribali e psichedelici. Hippies e surf sono due elementi strettamente correlati, anche oggi. Eppure i surfisti, sebbene nell’immaginario collettivo abbiano un fascino indiscutibile, sono tutt’altro che ben visti dalle persone del luogo, soprattutto quando il business diventa esagerato e non rispetta gli standard del paese. Un esempio è il Portogallo, meta famosa per le sue onde, in cui il business incontrollato del surf ha portato gli abitanti dell’Algarve all’esasperazione, come si può vedere in molti adesivi sparsi per i villaggi e le spiagge assaltati dai surfer.

Adesivo di protesta in Portogallo
Adesivo di protesta in Portogallo

Che fine hanno fatto gli ideali hippie?

Abbiamo iniziato questo articolo scoprendo a grandi linee il movimento hippie e la sua notevole importanza per la cultura contemporanea. Ma che fine ha fatto tutto questo? Che differenza c’è fra l’uso delle droghe negli anni ‘60 e ‘70 e oggigiorno? Che differenza c’è fra l’essere vegetariani adesso e 60 anni fa? Perché gli hippie erano dei rivoluzionari e oggi non sono altro che dei parassiti della società? Come siamo arrivati a questo punto, sarebbe bello saperlo. Fatto sta che i tempi sono cambiati, le persone sono cambiate.

Gli hippie si drogavano con l’intento di espandere la coscienze, esplorare l’inconscio e fare esperienze spirituali, oggi la gente si droga per noia, come disse una volta Battiato durante un’intervista. Si droga per stordirsi e non pensare. Il veganismo, il vegetarianesimo e in generale ogni approccio alternativo alla dieta nasceva da un sano senso di ricerca alimentare nel rispetto delle forme di vita animali, ma anche e soprattutto legato all’esperienza mistica e spirituale. Oggi è diventata una moda tramite il quale sentirsi superiori agli altri. Molti vegani se ne fregano del salutismo e si limitano all’aspetto morale legato alla violenza sugli animali, mangiando alimenti alternativi ma che spesso sono peggio della carne o dei formaggi.

New Age e business

Gli hippie di una volta avevano l’ideale di una società condivisa senza soldi, in cui loro erano i primi a mettere disposizione ciò che avevano per darlo agli altri: oggi sfruttano il business dell’olismo per arricchirsi facendo i santoni, vendendo lo yoga come fosse un’attività commerciale come le altre, così la meditazione e tutte le esperienze correlate. Un esempio di questi hippie attaccati ai soldi lo trovate nel mio articolo sulla mia esperienza nella darkroom. L’olismo è diventato appannaggio della classe benestante, un business esattamente come tutti gli altri, in cui “vince” chi si sa vendere meglio. Andate a Bali e vedete quanto costa un qualsiasi corso o ritiro!

Foto di un noto corso di tantra a Koh Phangan
Foto di un noto corso di tantra a Koh Phangan

Alternativi poco alternativi

Praticamente, essere hippie è tutto meno che essere alternativi. Il vero anticonformista non è un hippie. Anche questi ormai hanno dei cliché da seguire, dei vestiti o un look che li identificano, degli ideali preconfezionati e un senso settario della vita, contrapposto a quello originario di fratellanza. Si frequentano principalmente fra di loro, rinchiudendosi nel loro mondo fatto di piedi scalzi, tantra, dreadlock, veganismo ritrovandosi tutti nei soliti ostelli, nei soliti luoghi che hanno letteralmente colonizzato (basti vedere isole come Bali in Indonesia o Koh Phangan in Thailandia) esportando la loro cultura occidentale e facendo del puro business, del più becero. Entrano nei luoghi che non sono loro, magari per salutare un amico, mezzi nudi e si comportano come ne fossero i padroni, mettendosi a sedere sul bancone del detox bar di un centro detox, per poi essere sgridati dalla detox manager per il loro comportamento irrispettoso.

Abbiamo veramente bisogno di questo?
Abbiamo veramente bisogno di questo?

Vivono fuori dai loro paesi, in altri, più poveri, dove è più facile infrangere le regole, tipo comprare e usare droga, guidare senza casco e a piedi scalzi, andare in giro seminudi fregandosene se la cultura locale lo vede come una mancanza di rispetto (in molti paesi dell’Asia le persone fanno il bagno vestite per pudore…). Si appropriano indebitamente di filosofie e spiritualità di altri paesi in maniera superficiale, spacciandosi come guru e maestri di vita, cercando proseliti per nutrire il proprio ego. Filosofie e spiritualità che storpiano completamente, diffondendone il messaggio distorto agli occidentali ignoranti che si approcciano al guru in questione. Ti giudicano se sei diverso, se non vesti o la pensi come loro, se non hai visto il documentario sulla legge dell’attrazione o se non fai meditazione tutti i giorni.

Conclusioni

Ho sempre amato la controcultura hippie, ma sono rimasto subito deluso quando ho approcciato coloro che si spacciavano per suoi seguaci, a cominciare dalle mie prime esperienze a Firenze, da adolescente (quindi metà anni ‘90), quando i suddetti fricchettoni non erano altro che dei radical chic sfigati che andavano in depressione se non avevano la dose di marijuana giornaliera ed erano subito pronti a criticarti se non ragionavi politicamente come loro; ragionamento che altro non era se non un delirio ignorante di un povero adolescente in cerca di gloria.

Non molto diversamente è andata quando ho approcciato, in età adulta, gli eredi degli hippies, coloro che abbracciavano la New Age e le materie olistiche; mi sono presto ritrovato in mezzo a schizofrenici che pretendevano di avere rapporti con spiriti guida o a businessmen (o businesswomen) intenti a vendere rimedi miracolosi a prezzi esorbitanti cose che nemmeno mia nonna avrebbe preso sul serio.

Ovviamente non sono tutti così. Ci sono ancora hippies genuini, che credono nella vera condivisione, che portano avanti lo spirito socialista utopico con determinazione, senza conformarsi ai cliché degli hippies di oggi. E soprattutto senza giudicare chi è diverso, anzi, cercando di arricchirsi grazie a questa diversità. Persone di cuore, troppo intente a vivere il sogno per raccontare (e raccontarsi) favole, gente con i piedi per terra e il cuore il mano, genuine e intellettualmente oneste, capaci di autocritica. Sono rimaste in poche e andrebbero preservate come patrimonio dell’umanità, ma si tratta di persone modeste, che vogliono stare fuori dai riflettori e che vivono appartate dal pazzo mondo dell’olismo e della New Age. Gente che guarda all’essenza e non alla superficie. A loro va questo omaggio.

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